martedì 26 febbraio 2019

Pitture "scapigliate" ...al latte

Tempo fa, una degli architetti con cui collaboro spesso, mi invia una foto di una texture stile "strapazzato" dicendomi, c'è un lavoro a Cortina d'Ampezzo in questo stile, te la senti?
Ed io; certo, quest'effetto polveroso si può rendere benissimo con una pittura alla caseina...
Lei resta zitta per qualche secondo, poi mi dice, la committente ne sarà entusiasta, perchè tu pensa, è la proprietaria di un'azienda casearia.
Subito inizio a produrre dei campioni utilizzando terre naturali e latte intero pastorizzato nelle tonalità che mi erano state indicate presentandomi i tessuti delle tappezzerie.




La proprietaria di casa incuriosita ed incredula chiede di parlarmi appena riceve la notizia che l'intenzione è quella di usare il latte per realizzare le pitture, per capire di cosa si tratta, così le spiego che
la caseina rappresenta una famiglia di fosfoproteine che si trovano nel latte (ma questo lei lo sapeva già molto bene visto il ramo professionale) e ne costituiscono la prima fonte di proteine per abbondanza (circa i 3/4 di tutte le proteine del latte appartengono a questa famiglia). La caseina viene utilizzata principalmente come adesivo e fissativo del colore.
Si tratta di una pittura durissima e resistentissima, solo per interni. Le superfici rifinite si presentano opache e vellutate ma possono assumere un aspetto satinato se strofinate con un panno di lana quando la pittura è perfettamente essiccata( dopo circa una settimana).
Essendo il prodotto totalmente privo di biossido di titanio, può essere colorato fino ad ottenere tinte dal tono medio-forte. Nella ricetta di formulazione della pittura alla caseina è garantita l’aggiunta di specifici sali (oggi se ne trovano vari in commercio ma anticamente si utilizzava il fiele di bue come stabilizzatore) non deliquescenti che conferiscono alla materia caratteristiche di resistenza ai batteri;
molto divertita dice; perfetto allora io fornirò il latte delle mie mucche perchè mai avrei immaginato che fosse possibile una cosa del genere.

Così tutte le mattine dopo aver attraversato una vallata innevata con un panorama mozzafiato, arrivata in cantiere trovavo un litro di latte appena munto (che in parte bevevo anche) per preparare la pittura della giornata.
Effetto meraviglioso alla vista e al tatto.
Inquinamento zero.
Soddisfazione 100%




mercoledì 23 gennaio 2019

Tutorial Finto Marmo (molto breve): Calacatta


Uno dei materiali più belli che la natura ci offre, sono le formazioni sedimentarie calcaree ovvero i marmi.
Questa roccia liscia e splendente nelle sue varie fogge e colori è stata la protagonista di rivestimenti decorativi illustri e pregiati anticamente, come chiese, edifici pubblici e case di rappresentanza.
Al giorno d'oggi il suo impiego sta divenendo limitato a causa degli alti costi per le forniture.
 Si vendono molti prodotti plastici e a base di resina che imitano il marmo ma io non li amo a mio avviso hanno qualcosa di "freddo", come se non avessero anima.Chiunque può eseguirne la posatura di questi impasti già pronti ma non tutti i posatori hanno sensibilità artistica.
Io preferisco prendere terre e pennelli e iniziare ad ammirare la più grande artista che ci sia; madre natura.
Foto o campione del marmo da riprodurre alla mano.
Ecco allora che entra in azione la mia arte.



Per prima cosa preparo con una sorta di imprimitura di fondo la superficie da trattare, utilizzando un fissativo acrilico nella tonalità media delle varie cromie del marmo; in questo caso era un madreperla molto chiaro.

Il secondo step è quello di scegliere il colore a contrasto di fondo ed iniziare a stendere il colore dando già un pochino la direzione dell'andamento delle venature.
Questo passaggio è fondamentale per dare corpo e trasparenze realistiche alla texture.

Terzo passaggio, armarsi di pazienza e colori il più possibile fedeli all'originale e iniziare a tracciare le venature vere e proprie
inizialmente può essere impegnativa questa operaziona ma acquisendo dimestichezza piano piano diventa anche rilassante.

Successivamente occorre utilizzare un altro colore ancora (in questo caso il bianco)dando tocchi dove serve per imitare ancora meglio le spaccature e i sedimenti del marmo originale

In fine stendere una finitura laccata lucida o eseguire una ceratura per dare corpo e brillantezza al tutto.



Nei prossimi mesi ho intenzione di svolgere seminari per insegnare la realizzazione di questa ed altre tecniche, anche ai fini di "arteterapia".
Se siete interessati seguitemi qui o sulla mia pagina Facebook.


martedì 22 gennaio 2019

Non aprite quelle porte!...sono finte


Androne Hotel "Saint Regis Rome"






                                                                                                                                                                          Una delle tecniche decorative più ad "effetto" è il trompe l'œil, nell' ultimo anno mi sono stati commissionati dopo moltissimo tempo due interventi pittorici da realizzare con questa tecnica, due finte porte, in due stili molto differenti tra loro, una da realizzare con la tecnica della grisaille, l' altra in finto castagno.


Per la realizzazione delle due differenti opere mi sono avvalsa di "illusioni" geometriche realizzate in prospettiva centrale, in entrambi i casi l'effetto finale è stato molto apprezzato e per me è stata una bellissima soddisfazione leggere la meraviglia nei volti dei committenti ad opera terminata
Porta magica tempio massonico sito in Roma